Nell’articolo dedicato al gusto ho accennato ai fattori che influenzano la percezione dei sapori: tra questi, la Musica.
A questo proposito, voglio parlarvi di una ricerca molto interessante, che fa riferimento anche all’universo “dolce”, e che riguarda la “Gastrofisica”.
“Gastrophysics: the new science of eating”, (Viking, 2017), è un libro scritto dallo psicologo inglese Charles Spence, direttore del Crossmodal Research Laboratory dell’Università di Oxford e già autore di “The Perfect Meal: The Multisensory Science of Food and Dining”.
È un saggio scientifico che esplora il rapporto tra musica, contesto e percezione del cibo, frutto delle ricerche di Spence e dei suoi collaboratori.
Gia Proust con le sue Madeleines aveva analizzato il rapporto tra cibo, ricordi ed emozioni ma, secondo Spence, la gastrofisica è una vera e propria scienza nuova secondo la quale il cibo si gusta con tutti e cinque i sensi.
Non solo il professore di Oxford studia gli effetti degli stimoli sensoriali legati al cibo sulla psiche: le sue ricerche dimostrano che anche viceversa, gli stimoli esterni possano influenzare e modificare la percezione del cibo.
Per esempio l’ascolto di una determinata musica può influenzare l’esperienza della degustazione, potenziandola.
Nei locali infatti spesso abbiamo sperimentato il cosiddetto “sonic seasoning”, ovvero il “condimento sonoro”: musica di sottofondo che ci accompagna durante il pasto.
E, riguardo al nostro argomento favorito, il Dolce, test sugli ascoltatori hanno dimostrato che alcune musiche esalterebbero questo gusto: in particolare il Dabidsbündlertänze op.6 n. 18 di Schumann, o la Gynopedie n. 2 di Satie.
Non resta che provare. Buon ascolto, in compagnia del vostro dolce preferito!
Volete saperne di più? Cliccate qui per leggere il saggio scientifico “Music from the Kitchen” di Charles Spence.
