“… E il naufragar m’è dolce in questo mare”

Così Giacomo Leopardi chiude la poesia in cui racconta l’Infinito, descrivendo la sensazione di dolce sgomento di fronte all’immensità dello spazio e del tempo.

Si dice che il Poeta di Recanati  si abbandonasse spesso alla dolcezza non solo della sua immaginazione ma anche di sorbetti, gelato e di confetti, in particolare i cannellini di Sulmona, confetti piccoli come un fagiolo e ripieni di cannella.

Da questo mare di dolcezza in cui un po’ tutti vorremmo naufragare voglio partire, per parlare della definizione della parola “Dolce”.

“Dólce” è un aggettivo che deriva dal latino dŭlcis, sostantivato al maschile è il Dolce, come prodotto oppure come sapore.

Il sapore dolce costituisce, con l’amaro, il salato, l’acido, l’unami (dal giapponese “delizioso”, è la percezione del glutammato di sodio) e l’untuoso, una delle sei sensazioni gustative fondamentali.

Viene percepito quando sono stimolati chimicamente particolari recettori nervosi situati sui margini della porzione anteriore della lingua.

Tra i sapori, il Dolce è il primo che sperimentiamo, attraverso il latte materno: a questo associamo fin da piccolissimi una sensazione piacevole.

Fin dalle origini la specie umana ha riconosciuto nel Dolce un indicatore di ricchezza nutrizionale mentre ha collegato all’Amaro la sensazione di pericolo per affinità con cibi velenosi o dannosi.

Oggi le preparazioni dei cibi e fattori culturali hanno cambiato queste abitudini, ma la fisiologia umana porta ancora traccia di ciò e la sensazione di dolcezza è alta rispetto agli altri sapori.

Il sapore Dolce si contrappone per lo più all’amaro: interagisce con esso smorzandolo, e lo stesso fa con l’aspro, mentre riequilibra il salato.

Dal punto di vista figurativo, questa parola “zuccherina” è sempre accostata a concetti di mitezza, flessibilità, leggerezza, cortesia, lentezza e grazia, soavità, affettuosità.

Inoltre, in musica, è l’annotazione per indicare che un passaggio va eseguito piano e con delicatezza.

E c’è anche la “Dolce” Vita, dal film di Fellini, una vita di lusso, di ozio e di piaceri.

Ma la Dolcezza è soprattutto definita come amabile, piacevole, che produce sensazione gradita o dà piacere all’animo.

 

(Voci tratte ed elaborate da “Vocabolario Treccani“)

... E il naufragar m’è dolce in questo mare - Partiamo dalle definizioni

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